Dissipatori e isolatori sismici: proteggere oggi gli edifici di ieri e di domani

Viviamo in un Paese che ha costruito nel tempo un patrimonio edilizio straordinario. L’Italia, però, è anche una terra a rischio sismico, e questa consapevolezza ci impone una responsabilità: proteggere ciò che abbiamo ereditato, ma anche ciò che stiamo costruendo per il futuro. Negli ultimi decenni, la ricerca e l’ingegneria strutturale hanno messo a punto soluzioni avanzate capaci di rispondere concretamente a questa esigenza. Due tra le tecnologie più efficaci, oggi al centro dell’adeguamento sismico degli edifici esistenti, sono i dissipatori sismici e gli isolatori sismici.

Si tratta di dispositivi diversi tra loro, per funzione e applicazione, ma complementari nell’obiettivo: proteggere gli edifici dagli effetti di un terremoto, riducendo al minimo i danni strutturali e salvaguardando la sicurezza delle persone. I dissipatori sismici lavorano assorbendo e trasformando l’energia dell’onda sismica in una forma meno distruttiva, mentre gli isolatori sismici puntano a interrompere – o almeno ridurre fortemente – la trasmissione diretta del movimento tellurico dalla fondazione alla struttura soprastante.

Ma come funzionano esattamente? E quali benefici possono apportare a edifici già esistenti?

Dissipatori sismici: assorbire per proteggere

Immagina che un edificio durante un terremoto si comporti come una molla sottoposta a colpi improvvisi. Ogni oscillazione genera energia. È proprio questa energia, se non gestita, a provocare crepe, deformazioni e danni anche gravi alle strutture. I dissipatori sismici sono dispositivi pensati per entrare in azione in quei momenti critici, funzionando come ammortizzatori evoluti. La loro funzione è chiara e fondamentale: assorbire parte dell’energia prodotta dal sisma, rallentando il trasferimento delle vibrazioni prima che possano compromettere l’integrità della costruzione.

Non si tratta semplicemente di un’aggiunta tecnica, ma di una scelta progettuale consapevole. Il principio su cui si basano è quello del controllo passivo dell’energia: non opporsi bruscamente, ma modulare le forze, redistribuirle, trasformarle in una forma meno pericolosa. Questo significa minori sollecitazioni sulle strutture portanti, una risposta più controllata dell’edificio e, spesso, anche la possibilità di continuare ad abitare o utilizzare un immobile dopo un evento sismico, senza necessità di interventi invasivi o di demolizioni.

I dissipatori sismici trovano un campo di applicazione particolarmente efficace negli interventi di miglioramento sismico su edifici esistenti, sia residenziali che pubblici o industriali. Il loro vantaggio principale è quello di permettere interventi meno invasivi dal punto di vista architettonico, rispettando la configurazione e il valore estetico dell’edificio.

Isolatori sismici: separare per resistere

Se i dissipatori assorbono l’energia del sisma, gli isolatori sismici si occupano di evitare che quell’energia arrivi del tutto all’edificio. La logica è simile a quella di un cuscinetto che separa due superfici: da una parte il terreno che si muove, dall’altra una struttura che deve restare il più possibile ferma e stabile. È un sistema che non oppone resistenza al terremoto, ma lo aggira, disaccoppiando il moto del suolo da quello dell’edificio.

L’isolamento sismico può sembrare controintuitivo a chi non è del settore: invece di costruire “più rigido”, si costruisce “più flessibile”, lasciando all’edificio una sorta di libertà controllata di movimento. Il risultato è una riduzione drastica delle accelerazioni a cui sono sottoposte le strutture, una diminuzione dei danni e un aumento esponenziale della sicurezza, sia per le persone che per i beni materiali all’interno.

L’impiego di isolatori sismici è ideale in contesti dove non è ammesso il minimo margine di rischio: edifici strategici, ospedali, scuole, centri di coordinamento delle emergenze, ma anche strutture vincolate dalla Soprintendenza. Non sempre l’isolamento può essere applicato con semplicità in edifici esistenti, ma con una progettazione su misura e un’attenta analisi delle fondazioni, è possibile realizzare interventi che preservano l’essenza architettonica originaria.

Una protezione che dura nel tempo

L’installazione di dissipatori o isolatori sismici rappresenta un passo concreto verso la sicurezza, ma non può essere considerata un punto di arrivo. Come ogni sistema tecnico, anche questi dispositivi richiedono attenzione, cura e verifica nel tempo: manutenzione e monitoraggio diventano parte integrante della strategia di protezione sismica.

Affrontare oggi il miglioramento sismico di un edificio, anche in assenza di vincoli normativi, significa compiere una scelta consapevole. Significa investire nella protezione delle persone, nella conservazione del patrimonio edilizio e nella continuità della vita quotidiana anche in scenari critici. Che si tratti di una scuola da mettere in sicurezza, di una chiesa storica da proteggere, di una palazzina da adeguare o di un edificio pubblico da rendere resiliente, Sardellini Costruzioni è al fianco di chi sceglie la strada della competenza e dell’affidabilità.